Si tratta di grandi piante erbacee che vagamente ricordano la bietola per la forma delle coste e delle foglie, che presentano nervature rossastre. L'infiorescenza assomiglia ad una grande pannocchia con piccoli fiori bianchi, verdastri o rossi, mentre il frutto e' una noce.
L'odore, gradevolissimo, e' molto particolare, mentre il sapore, astringente, tende verso l'amarognolo, "difetto" questo totalmente ovviabile con l'aggiunta di zucchero o miele.
I rabarbari provengono essenzialmente dalla Cina, dove i suoi principi attivi venivano adoperati gia' nel 2.700 a. C. sotto forma di estratto fluido. A piccole dosi l'estratto e' un tonico astringente ed uno stomachico; a dosi superiori e' un lassativo e un debole purgante. La sua reazione si fa sentire dopo 8-12 ore dall'assunzione, come per tutti i purganti antracenici.
L'estratto e' controindicato in gravidanza e in caso di emorroidi.
Oltre al Rabarbaro cinese si trova in commercio quello europeo, proveniente da specie coltivate in Francia, Germania, Inghilterra e Irlanda. L'estratto di queste piante e' meno attivo di quello del rabarbaro cinese e viene utilizzato essenzialmente in campo gastronomico.
Ottime le creme al rabarbaro e squisite le confetture, spesso utilizzate per farcire ottime torte e crostate...come quella che ho preparato io (http://lafabia.blogspot.com/2011/10/crostata-al-rabarbaro.html)